Cannabis legale: cosa si intende esattamente, dove trovarla, usi consentiti e non

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La cannabis legale viene spesso confusa con quella illegale e per questo è bene fare chiarezza, definendo i dettagli della prima e in particolare sottolineando quali siano gli usi consentiti dalla legge e quelli che invece non sono permessi.

Cannabis legale: cosa significa e dove acquistarla

La cannabis legale viene indicata anche con l’espressione “cannabis light” e con questi termini si fa riferimento alla sostanza che contiene tra lo 0,2% e lo 0,6% del principio attivo THC, ovvero il tetraidrocannabinolo. Per la precisione, la normativa italiana approvata nel 2016 sottolinea che per quanto riguarda la produzione e anche la vendita e l’acquisto di tale elemento, non si deve superare lo 0,6% di concentrazione di THC. Qualora fosse oltrepassato tale indice, le autorità competenti potrebbero provvedere al sequestro o alla distruzione delle coltivazioni.

Da sottolineare poi che oggi lo Stato italiano permette di consumare prodotti alimentari a base di cannabis e consente anche di usarla a scopo terapeutico. Ciò significa che con tale composto si possono ricavare e commerciare oli, creme, pane, biscotti, ma anche pasta, tutti elementi che tra l’altro sono stati riconosciuti come ad alto contenuto proteico. In più la canapa legale può essere persino utilizzata nel campo bioedile, in quanto sarebbe un ottimo isolante. Per tutti questi scopi, la cannabis può essere acquistata presso negozi con sede fisica e online. Tra questi ultimi, un sito su cui si possono trovare numerosi articoli in commercio è www.hemphousecannabis.it.  Le caratteristiche sull’argomento però non terminano qui, anche perché è bene chiarire quali sono gli usi non consentiti dalla legge.

Gli usi non consentiti e proprietà derivanti dall’uso lecito

Se acquistare cosmetici o prodotti alimentari a base di cannabis light è consentito, non lo è fumare la sostanza in questione. A quanto pare infatti la normativa italiana non permette tale uso e in più non è consentito mettersi alla guida, dopo aver consumato erba light o dopo averla fumata. Non solo infatti, in caso di controllo da parte delle autorità competenti, verrebbe sospesa la patente, ma il fatto potrebbe anche essere direttamente denunciato. In tal caso, il soggetto dovrebbe presentarsi presso la Prefettura dalla quale ha ricevuto la convocazione. Le conseguenze dal punto di vista giudiziario potrebbero essere sanzioni o ammonimenti formali, ma potrebbero anche essercene altre, le quali potrebbero variare anche in base alla quantità di sostanza illegale di cui si è in possesso.

Si ricorda tra l’altro che per l’acquisto di prodotti a base di cannabis light poi si deve essere maggiorenni. Per quanto riguarda l’uso consentito dalla legge invece vi sono diverse proprietà benefiche. Tra queste, il fatto di ottenere un effetto rilassante, dovuto alla concentrazione del CBD, ovvero del cannabidiolo, che è legale e di origine naturale. Tale composto permette di ridurre lo stress, nonché gli effetti dell’ansia o della depressione e non tende ad avere particolari effetti collaterali. Certamente, va ripetuto che sebbene siano presenti questi aspetti positivi che derivano dal consumo della cannabis light, questa non deve superare la percentuale consentita dalla legge.