Mascherine antivirus: le diverse tipologie disponibili
Il Coronavirus è un virus che si trasmette principalmente per via aerea. Le principali fonti di trasmissione, infatti, sono date dalle goccioline di saliva o dagli starnuti che possono disperdersi nell’aria, oppure tramite contatto. In quest’ultimo caso il contagio può verificarsi dopo aver toccato con le mani le superfici o gli oggetti contaminati. Il rischio aumenta esponenzialmente quando con le mani non pulite si toccano gli occhi, il naso o la bocca.
Per tutti questi motivi sono state indicate una serie di regole di igiene a cui si aggiunge l’utilizzo di appositi dispositivi di sicurezza come le mascherine.
Ogni occasione o situazione può portare all’utilizzo di una mascherina di tipo diverso senza prescindere dalle capacità di protezione. Ecco alcune indicazioni di base per ogni tipologia di mascherina:
- Mascherine “fai da te” o di stoffa: sono state tra i dispositivi più utilizzati soprattutto all’inizio della pandemia vista la difficoltà nel trovare altri modelli. Questo tipo di mascherine però non assicurano una protezione dal coronavirus, ma possono svolgere la funzione di barriera verso l’esterno in modo da evitare che chi le indossa possa potenzialmente diffondere il contagio. In un certo qual modo si può dire che mascherine di questo tipo siano una sorta di imitazione del ben più note mascherine chirurgiche, ma nonostante questo hanno una funzionalità decisamente limitata perché non aderiscono al volto e per questo l’aria e i batteri possono passare facilmente dai bordi, rendendo così quasi inutile la loro presenza. Per essere un minimo utili, quindi, le mascherine “fai da te” o di stoffa dovrebbero avere all’interno uno strato impermeabile e più strati di tessuto non tessuto. In tal caso quindi, le mascherine di stoffa o altri tessuti non proteggono chi le porta, ma possono essere eventualmente solo d’aiuto nel ridurre il rischio di trasmissione del virus.
- Mascherine chirurgiche: sono quelle mascherine caratterizzate dalla presenza di alcuni strati di tessuto, generalmente si tratta di poliestere o propilene, e questi hanno la specifica funzione di filtrare l’aria in uscita. A questa funzione specifica si aggiunge quella di protezione dagli schizzi di liquido come quelli derivanti da starnuti o da colpi di tosse. Se indossate correttamente dunque, queste mascherine sono efficaci nel ridurre la possibilità di contagiare altre persone, dato che riducono la diffusione delle particelle nell’ambiente circostante. Queste mascherine però non garantiscono una protezione idonea nei confronti del virus proveniente dall’esterno in quanto la loro capacità filtrante verso l’esterno è superiore al 9%, mentre dall’esterno verso chi le indossa è pari al 20%. In quali occasioni possono essere utilizzate? L’utilizzo delle mascherine chirurgiche è consigliato alle persone infette o potenzialmente infette.
Mascherine FFP2 e FFP3: le differenze
Rispetto ai modelli analizzati in precedenza le mascherine FFP2 e FFP3 sono destinate al personale sanitario. La loro caratteristica è data essenzialmente dall’essere realizzate con più strati di tessuto di diversa densità. Ciò fa sì che lo strato esterno serva da barriera, mentre quello interno modella la maschera ma soprattutto protegge il filtro dall’umidità che si forma tramite la respirazione.
Nello specifico:
- Mascherine FFP2: sono quelle mascherine caratterizzate dalla presenza di un apposito strato filtrante che riesce a bloccare l’ingresso delle particelle più grosse.
- Mascherine FFP3: sono quelle mascherine caratterizzate principalmente dalla presenza di una valvola per l’espirazione. Questa valvola rende questo modello di mascherina adatto anche a chi lavora nei cantieri, ma è importante fare attenzione se indossate da persone infette perché non filtrano l’aria in uscita.
Questi modelli offrono una protezione piuttosto elevata, aderiscono molto bene al viso e sono disponibile quasi sempre sia nella versione senza valvola sia con valvola. I modelli senza valvola garantiscono protezione per chi le indossa e per gli altri, mentre quelli dotati di valvola respiratoria non hanno possibilità di filtrare l’aria durante l’espirazione vera e propria.
Nello specifico le mascherine FFP2 sono indicate per tutti gli operatori sanitari che assistono persone infette da COVID-19 o potenzialmente infette. Le FFP3, invece, sono adatte per gli operatori sanitari che assistono persone affette da COVID-19 o potenzialmente infette in occasione di manovre mediche specifiche come la broncoscopia, intubazione o altre manovre simile.
Come scegliere la mascherina più adatta
Oltre ai modelli già citati vi sono anche le mascherine “estive” e cioè quelle mascherine più leggere, realizzate con un tessuto multistrato e per proteggere dal contagio sé stessi e gli altri. Queste sono le cosiddette mascherine triplo strato, più leggere e con una capacità filtrante riconosciuta superiore al 90%. La loro particolarità è data dalla capacità di sfruttare le proprietà delle nanofibre presenti in uno dei tre strati e che blocca le particelle nocive. Analizzati i diversi modelli di mascherine e capito da chi possono essere utilizzate in base alle diverse funzioni è importante comunque capire come scegliere correttamente la mascherina da acquistare. In base alle differenze, emerge che la mascherina chirurgica è adatta per essere utilizzata quotidianamente in ambienti con un basso rischio di contagio, dove quindi tutti indossano la mascherina e all’aperto. Le mascherine FFP2, invece, sono indicate soprattutto nel caso in cui ci si debba trattenere in ambienti con un elevato rischio di contagio, come i supermercati, o in casi in cui si debba per forza di cose stare a contatto con una persona infetta o potenzialmente tale che presenta sintomi sospetti. Inoltre sono indicate anche in tutte quelle occasioni in cui ci si trova a contatto con persone che non seguono diligentemente le regole di distanziamento o non indossano correttamente i dispositivi di sicurezza e protezione.